Dietro Foggia ci sono solo tre province, con fanalino di coda Crotone, per quanto riguarda la speciale classifica sulla Qualità della Vita de “Il Sole 24 Ore”. Quando si scala qualche posizione (due rispetto allo scorso anno) è sempre positivo, ma non sempre è per un reale miglioramento delle condizioni, ma perché qualcuno ha fatto peggio, sprofondando di più. Il Sud, comunque, è quello che mostra i lati peggiori di un Paese che tenta di rimettersi in moto dopo la pandemia, con Isernia e Caltanisetta che si trovano sui bassifondi della classifica. Foggia, quindi, non ha molto da sorridere. Dai dati emersi dall’indagine uno dei fattori di maggiore declino rispetto allo scorso anno è quello della “Cultura e Tempo libero” che scende di nove posizioni, rispetto alla percezione di “Giustizia e Sicurezza” che ne guadagna ben sette anche se siamo in zona play-out (tanto per usare un termine molto in voga nelle classifiche sportive) per riciclaggio e utilizzo del danaro. Un segnale incoraggiante considerando che gli episodi di cronaca dall’inizio dell’anno sono stati contraddistinti da numerosi omicidi e fatti di particolare violenza. Ma, evidentemente, la risposta della magistratura e delle forze dell’ordine è stata più importante. Incredibile ma vero, anche “Ambiente e Servizi” guadagna 10 posizioni, questo sicuramente merito di alcuni comuni importanti della provincia perché solo con la difficile situazione dei rifiuti a Foggia avremmo avuto risultati drammatici. Dati che vanno, quindi, contestualizzati, considerando che ci sono fortunatamente realtà in Capitanata che bilanciano i dati generali dei furti d’auto, per estorsione ed usura. Ed è proprio da queste comunità che bisognerà ripartire, salvaguardandole e cogliendo quanto di buono possono offrire. E’ naturale che la condizione generale di Foggia pesa, anche se i dati sono aggregati e bisogna dare una lettura sempre generalizzata.

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